martedì 3 aprile 2012

Ben vengano queste lettere!


Appena ho saputo di questa lettera aperta che Filippo Spanò General Manager del Riviera Golf Resort ha spedito alle istituzioni della sua regione, ho voluto contribuire pubblicandola sul nostro portale e sul mio Blog.
sarà molto dura che i politici capiscano quanto Filippo scrive, ma almeno lui lo ha fatto!
Ho detto a lui che il Turismo Golfistico non è entrato per il momento ( meno male! ) negli interessi dei politici in termini di soldi, tangenti e altro, ecco perchè non decolla. Buona lettura!



LETTERA APERTA A:
ISTITUZIONI DEL TERRITORIO E ASSOCIAZIONI ALBERGATORI

IL GOLF COME OPPORTUNITA’ PER SALVARE IL TURISMO DALLA CRISI

Filippo Spanò, direttore generale rivieragolfresort, si espone in prima persona e lancia un appello affinché i soggetti interessati colgano fin d’ora le possibilità offerte dal golf per affrontare al meglio la crisi.

I numeri parlano chiaro: il golf italiano non è in crisi. Sono stati 101.817 i giocatori nell’anno 2011 di cui 90.313 adulti e 11.505 Junior. Da questi numeri occorre quindi partire per intavolare un discorso incentrato sul binomio turismo/golf.

Ci sono nel mondo 25 milioni di turisti golfisti che viaggiano durante l’anno per giocare generando un valore di oltre 40 miliardi di euro. La Cina e il Brasile sono due realtà in grande crescita. Proprio il Brasile ospiterà le prossime Olimpiadi nel 2016, anno in cui anche il golf farà il suo ingresso come sport olimpico.

L’Italia non ha nulla da invidiare a questi paesi: territorio, cultura, storia, enogastronomia… Ma anche troppa burocrazia: occorrono infatti dai 5 ai 10 anni per avere l’approvazione di un progetto di un campo da golf. Cosa che, ovviamente, scoraggia l’imprenditore privato che voglia investire in questo settore.

Mentre noi stavamo a guardare, la Spagna ha preso una zona depressa come l’Andalusia e grazie alla creazione di 120 campi da golf attrae oggi 500mila golfisti stranieri generando un indotto di 3 miliardi di euro l’anno.
A Palma di Maiorca, che ha una superficie di 208,63 kmq, ci sono 24 campi; a Belek in Turchia, dove si svolge una importantissima fiera del golf, lo stato è intervenuto e adesso sono invasi da Tedeschi, Svedesi etc. A Valencia c’è addirittura un campo da golf sulla spiaggia…

Il turista golfista si trattiene più a lungo della media nella località di villeggiatura (7 giorni contro i 4), spende il doppio e dedica solo il 10% della spesa totale al golf lasciando il restante 90% ai servizi del territorio.

Nel Bel Paese, la Sardegna sta provando a imitare i cugini iberici: in commissione regionale è infatti stata approvata una proposta di legge per lo sviluppo golfistico dell’isola che ora è in commissione bilancio per il parere finanziario. La proposta ha come obiettivo principale quello di attirare sull’isola un flusso di giocatori e appassionati pari a 500mila presenze all’anno. La normativa prevede la creazione di 24 campi da golf, divisi nelle macroaree già individuate, che lavorerebbero 10 mesi all’anno garantendo 5 mila posti di lavoro certi per i giovani sardi.

Ho deciso di espormi in prima persona e scrivere questa lettera aperta perché sono convinto che il rivieragolfresort possa aiutare gli albergatori della zona a uscire dalla crisi. Purtroppo in questa parte d’Italia il golf non è percepito nel modo corretto, perché non ci sono campi a sufficienza per soddisfare il bisogno del golfista che non vuole giocare per diversi giorni sullo stesso percorso, bensì girare alla scoperta di luoghi sempre nuovi, ma nel raggio di pochi km.

In 140km che vanno da Cervia ad Ancona i campi da gioco sono pochissimi o comunque collocati a distanze enormi per attrarre un turismo golfistico. Visto il giro d’affari che può generare è quindi necessario incentivare gli investimenti.

Abbiamo migliaia di alberghi in questo tratto di costa tra Romagna e Marche ma si contano sulle dita di due mani quelli che svolgono attività mirate di promozione e marketingt nel settore golfistico.

Mi chiederete, perchè investire nel golf?

1) Si stimola un nuovo segmento turistico. Il golf non è più uno sport d’elite. Il golfista non cerca il resort a cinque stelle ma solo dei bei campi in cui praticare il suo sport preferito. Lo straniero, soprattutto nel nord Europa, gioca in bassa stagione (marzo-aprile, ottobre-novembre) quando da lui le temperature lo impediscono. E grazie ai vicini aeroporti di Ancona, Forlì e Rimini, si potrebbero organizzare dei voli appositi per questa tipologia di turismo, come accade in altre realtà.
Noi stessi dopo tre ani di promozione mirata e partecipazione alle fiere di settore, stiamo ottenendo ottimi risultati: richieste anche in bassa stagione di turisti che vogliono pernottare per 6 notti, che richiedono di giocare sul nostro campo ma anche su quelli a noi limitrofi. Inoltre durante gli eventi di golf più importanti (con partecipazione di oltre 200 persone al giorno), ci capita sempre più spesso di dovere richiedere camere ad alberghi a noi vicini.

2) Il golfista si sposta con la famiglia e noi in Riviera abbiamo tutto quello che occorre: alberghi di varie categorie, parchi tematici, entroterra, cultura, mare, discoteche etc. per soddisfare anche i bisogni di chi non gioca a golf.

Un esempio virtuoso di struttura alberghiera che da qualche anno sta investendo in questo tipo di turismo con risultati più che appaganti è quello dell’Hotel Prestigio di Milano Marittima: per il 2012 è prevista un’affluenza di circa 500 clienti stranieri provenienti per l’80% dalla Germania, 10% dall’Austria e 10% dalla Svizzera. Ogni cliente soggiorna in media 6 notti in Hotel, giocando 4/5 volte nei campi del circuito dell’Emilia Romagna Golf, in prevalenza nei Golf Club di Cervia, Castel San Pietro, Riviera, Rimini.
Se a questi si aggiungono gli italiani e le rispettive famiglie al seguito, possiamo parlare di circa 2000 presenze legate al golf. Risultato: l’Hotel Prestigio dal 1 maggio al 30 novembre registra il pieno di prenotazioni.

Nel 2016 ci saranno le Olimpiadi in Brasile e il golf debutterà come sport olimpico. Abbiamo quattro anni per cercare di preparare il terreno. Si può fare un grosso lavoro sui neofiti, ossia su coloro che per la prima volta si avvicinano a questo sport, perché le Olimpiadi fungono da traino e catalizzano nuove iscrizioni. Noi del rivieragolfresort abbiamo già istituito da tempo due tipologie di pacchetto: un corso collettivo e corsi di mini clinic di avviamento al golf con costi che vanno dai 99 ai 129 euro.

Rivieragolfresort è l’esempio di lungimiranza di un gruppo di imprenditori che ha scommesso su questo segmento turistico, ma se il suo sforzo non è sostenuto dalla zona, dagli albergatori e dalle istituzioni viene vanificato.

La mia esortazione è quindi quella di lavorare insieme – strutture ricettive, istituzioni pubbliche, campi da golf già presenti sul territorio - su un nuovo segmento di mercato; su uno sport che è salutare perché si pratica all’aria aperta, tutto l’anno, ed è rivolto a tutte le età.

Noi siamo a disposizione per fornire a tutti gli albergatori le informazioni per creare pacchetti dedicati ai golfisti che possano venire a giocare golf, soggiornando in uno dei tanti alberghi che la nostra Riviera offre. Vorremmo che questi nuovi turisti usassero il nostro campo da golf, un’eccellenza per il territorio, e che avessero la possibilità di giocare su altri campi non troppo lontani da qui. Non occorre realizzare strutture con resort, spa etc. Basta costruire campi turistici finalizzati al gioco che sappiano attrarre golfisti e muovere la nostra economia.

Filippo Spanò